Comelico – Traforo del Coltrondo improcrastinabile

 

Non si può attendere oltre, il Tunnel sotto il monte Coltrondo va fatto al più presto!

 

Il Comelico è in ginocchio e rischia l’isolamento proprio sulla direttrice da sud, la più importante per il traffico merci e persone dal basso Veneto verso Santo Stefano di Cadore e gli altri paesi del Comelico ed anche verso l’Alto Adige e l’Austria attraverso il valico di Monte Croce Comelico.
Da alcuni giorni infatti la situazione sulla Strada della Valle, la statale Carnica n. 52, è nuovamente compromessa a causa di una frana che ha parzialmente ostruito la sede stradale in uscita da S.Stefano tra il secondo e il terzo ponte (ponte della Lasta) sul fiume Piave che in questo tratto costeggia serpeggiando la statale.

Frana sulla Strada della Valle

La cosa più preoccupante però è il vasto fronte della frana che più in alto, sul ripido pendio, è altamente instabile anche a causa di una tromba d’aria che giorni fa ha sradicato molte piante e da un momento all’altro, complici anche le piogge abbondanti di questo periodo, potrebbe far precipitare migliaia di tonnellate di materiale a valle col rischio anche di occludere il letto del fiume già molto stretto in questo punto e mettendo continuamente in serio pericolo uomini e mezzi che lavorano. Al momento transitano con difficoltà, a senso unico alternato sorvegliato e in fasce orarie prestabilite solo nelle ore diurne, i mezzi leggeri deviati sulla strada forestale di Bus de Val, i mezzi pesanti sono dirottati per Cortina d’Ampezzo o Misurina, Dobbiaco e poi passo Monte Croce Comelico, i bus di linea da Auronzo, passo S.Antonio, Padola.

Mappa

Clic sulla foto per ingrandire

L’unica soluzione definitiva a questo stato di cose è mettere subito in cantiere il Tunnel del Coltrondo, un by-pass efficace e permanente dell’intera area pericolante e naturale, necessario completamento della Galleria Comelico, inaugurata nel 1986, il cui utilizzo rischierebbe di essere vanificato da queste frequenti frane nel tratto successivo all’uscita verso S.Stefano di Cadore.

Ci vorrà qualche anno….nel frattempo è essenziale la messa in sicurezza dei costoni pericolanti.
Al momento sul luogo della frana è già al lavoro un’efficiente impresa forestale locale per rimuovere tronchi e ceppaie divelte per poi occuparsi di massi pericolanti ed altro materiale instabile e consentire il successivo intervento di messa in sicurezza del pendio, ci vorranno almeno 10 giorni per i lavori di pulizia… poi si vedrà

L'impresa boschiva al lavoro

Non rimane altro che darsi da fare…semplice a dirsi ma….ognuno faccia la sua parte e con tante anche piccole ma continue e decise “spinte” la lenta macchina burocratica dovrebbe mettersi finalmente in moto..i tempi sembrano maturi…

 

Documenti

 


Aggiornamenti

 

 

Commento di Comandante Delegado – Spiegazione della fotografia: parla la nota e battagliera Alessandra Buzzo (Sindaco di Santo Stefano di Cadore n.d.r.)…. ” Vede Governatore……. vede lassù in alto???…. La vede la luna…. beh non Le stiamo chiedendo la luna…. Governatore…. Le stiamo solo chiedendo una mano per poter vivere nella nostra terra…… liberamente…. solo quello……. ed ora abbassi pure lo sguardo…. e guardi con attenzione le nostre vallate… le nostre montagne…. i nostri altopiani….e si metta al lavoro…”

 

Impressionanti. Queste due foto aeree prese dal video di Gino De Zolt mentre sorvola la frana sulla strada della Valle col suo deltaplano a motore, rendono meglio di ogni discorso la drammatica realtà della situazione.

 


Grazie a Danilo Comis per la collaborazione